Come scrivere una buona newsletter

L’ABC della buona newsletter: consigli pratici per aumentarne il tasso di apertura

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Ebbene sì: per scrivere una buona newsletter è necessario rispettare alcuni piccoli accorgimenti.

Se ti è mai capitato di chiederti perché solo in pochi aprissero la tue email…dimentica quelle piccole percentuali e seguimi in questo breve, ma intenso, contenuto in cui parleremo di come aumentare questi benedetti tassi di apertura.

Ma partiamo pure dalle basi che un ripasso non fa mai male…😜


Cos’è una newsletter

Già che abbiamo deciso di parlarne…è doveroso spiegare, per chi non lo sapesse, cosa si intende esattamente con il termine “newsletter“. Google traduce questa parola letteralmente: lettera di notizie e di fatto lo è.

Si tratta infatti di una lettera, nel nostro caso digitale (e-mail), che ha come obiettivo quello di portare nuove notizie e comunicazioni. 

In un mondo ideale infatti ogni blogger invierebbe periodicamente (meglio una volta a settimana) una email al proprio pubblico per annunciare l’uscita ad esempio di un nuovo articolo sul blog.

Una buona newsletter comunque non ha necessariamente solo lo scopo di annunciare un nuovo contenuto del blog: può essere impostata anche a mo’ di rubrica periodica in cui si parla di novità legate ad un determinato argomento. E più in generale può essere impostata in qualsiasi maniera utile per instaurare una relazione con chi la leggerà.

Affinché sia possibile inviare periodicamente la nostra newsletter è necessario avere una mailing list: ovvero una lista di indirizzi email di persone che ci hanno autorizzato a comunicare con loro e che quindi attendono la nostra buona newsletter periodica.


Perché è importante avere una newsletter ed una mailing list in questa era dei social?

Direi che dopo l’ultimo social down, relativamente recente, abbiamo capito una cosa importante: non possiamo affidare per intero ai social network la nostra comunicazione, il nostro brand e la nostra community. Non sarebbe saggio dato che si tratta di canali instabili, ma soprattutto fuori dal nostro controllo.

Ecco perché occorre differenziare ed avere più canali per raggiungere il nostro pubblico. E qui entra in gioco la mailing list.

Avere una lista di indirizzi email di persone che hanno dato il loro consenso a ricevere le tue comunicazioni vale molto di più di una manciata di follower su altri canali. 

Primo perché le email non sono soggette ad algoritmo e tutti gli iscritti le ricevono senza distinzioni.

Secondo perché la comunicazione che si instaura via email è molto più intima (e se vuoi efficace) rispetto a quella che si incontra sui social.

e terzo, perché è lì che si finalizzano le vendite: nella casella di posta delle persone.

Quindi, se vuoi lavorare online in maniera strategica ed intelligente, dovresti assolutamente possedere una mailing list alla quale poter inviare una buona newsletter periodica 😜 .


Ma evita questi due errori…

1- Possedere una mailing list, SI. Comprare una lista di indirizzi email, NO!

Sembra assurdo dover fare questa precisazione, ma ahimè non lo è. Proprio la scorsa settimana ho ricevuto due email da un tizio che non conosco (con uno stile comunicativo che non è nelle mie corde) che, senza presentarsi, mi voleva vendere un suo corso per imparare a vendere i miei.

Io sono rimasta così: 😳 .

Mi è stato subito chiaro che il mio indirizzo non l’aveva acquisito con il mio consenso…ed ovviamente ho richiesto di essere rimossa dalla “sua” mailing list.

Comprare o acquisire in modi poco raccomandabili liste di indirizzi email equivale ad acquistare follower per i profili social: non serve a una mazza!

Puoi scrivere una buona newsletter: la migliore nel suo genere…ma non sortirà nessun effetto positivo se poi la invii ad una lista di persone che non sanno neppure chi tu sia!


2- Fare una cattiva profilazione del pubblico che si iscrive

Ed ecco che qui si presenta la necessità di una strategia di acquisizione contatti ben strutturata. Non puoi far entrare nella tua mailing list pubblico a caso, ma serve che si iscrivano solo quelle persone che sono realmente interessate al tuo messaggio e a quello che hai da offrire.

In questo modo le comunicazioni che farai loro saranno certamente ben accette e questo influenzerà positivamente anche il tasso di apertura della tua buona newsletter.

Ricorda che con la tua newsletter intendi creare una relazione sempre più stretta con il tuo pubblico e che questo non sarà possibile se il pubblico che la riceve non è quello giusto per te. 

Per assicurarti di profilare correttamente gli iscritti alla tua mailing list, clicca qui.

Bene…fatte queste precisazioni, siamo pronti per entrare nel vivo della faccenda!


Come aumentare il tasso di apertura delle email: l’ABC della buona newsletter

Tutte quelle newsletter che ricevi con piacere e che apri ogni volta che arrivano…seguono alcuni principi, o meglio linee guida, comuni.

Ognuna chiaramente adatta queste linee guida al proprio tono di voce, al proprio brand e al proprio pubblico; ma più o meno tutte quante si avvalgono dei suggerimenti che sto per darti. 

Ogni buona newsletter che conosci: è costante, proviene da un mittente chiaro, ha un oggetto non banale, inizia con quello che tecnicamente (nel copy) si chiama gancio e prosegue con una struttura più o meno precisa, non contiene muri di testo e, ultimo ma non per importanza, contiene valore.

Vediamo nel dettaglio l’applicazione di ogni singolo suggerimento.


Una buona newsletter è prima di tutto costante

Ok, lo ammetto: sono la prima che qualche volta ha violato questo principio di base…e appunto per questo posso dirti con certezza che la costanza garantirà migliori tassi di apertura alle tue email.

C’è stato un periodo in cui avevo diradato l’invio della mia newsletter e non rispettavo necessariamente uno stesso giorno e uno stesso orario per inviarla. Questo dava alle mie email un tasso di apertura decisamente poco accattivante…alle volte anche inferiore al 20%.

Quando poi ho deciso di cambiare approccio ed ho iniziato ad inviare la mia newsletter ogni settimana sempre allo stesso orario ed allo stesso giorno, le cose hanno iniziato a cambiare. Non da subito, è chiaro. Però dopo qualche settimana di costanza…ho dovuto ammettere (prima di tutto a me stessa) che sì: essere costanti ha un impatto sul numero di persone che aprono l’email!

Questo cosa significa? Che le persone desiderano un appuntamento fisso ed hanno bisogno di vederti con una certa costanza nella loro casella per non dimenticarti o per non rimpiazzare la tua newsletter con quella di qualcun altro.

Quindi, se ti rendi conto che non hai ancora un appuntamento fisso con il tuo pubblico:

  1. decidi la data e l’orario in cui invierai la tua newsletter ogni settimana (o con la cadenza che preferisci)
  1. comunicalo apertamente al tuo pubblico così che possano aspettarla e…
  1. cascasse il mondo ( o quasi dai…) rispetta questo vostro appuntamento.

NO al mittente in codice 🕵🏻

Quando nella mia casella email trovo mittenti di cui non decifro in prima battuta il nome….tendo a non fidarmi e sono riluttante ad aprire la mail. Tu no?

Considera che oggi le persone ricevono un sacco di email ogni giorno…e in questo mare di comunicazioni, se non ti riconoscono, ti ignorano. Lo so, è brutale detta così, ma è la verità.

Quindi cosa dovresti fare? Assicurarti che come mittente delle tue email risulti il tuo nome o il tuo brand!

Diciamo che il nome di persona funziona sempre meglio rispetto ad un brand…in quanto le persone desiderano parlare ed avere a che fare con altre persone. Se però questo non è allineato al tuo messaggio, usa pure il nome con il quale ti hanno conosciuto…ma mai inviare una mail con un indirizzo composto di codici, cifre e altre faccende del genere.


L’oggetto fa le presentazioni della newsletter: quindi presta attenzione!

In altre parole: non scrivere un oggetto banale o…il cestino sarà la destinazione della tua amata newsletter!

Ora, scherzi a parte, per creare una buona newsletter servono certamente una buona dose di idee ed ispirazione e del lavoro. Capisci che non ha senso sprecare tutta questa fatica con un oggetto che non è in grado di catturare l’interesse di chi la riceve.

Diciamo che non esistono regole auree per scrivere “l’oggetto vincente“, ma c’è una regola di base che adesso ti svelo. La cosa importante per un oggetto della newsletter efficace è questa: dovrebbe sempre contenere esplicitamente (o meno) una promessa desiderabile.

È come se l’oggetto dovesse far pensare a chi lo legge, che dall’apertura di quella mail potrà trarre informazioni utili a raggiungere un determinato obbiettivo.

Prendiamo ad esempio l’oggetto dell’ultima email che ho inviato: “A corto di idee? Ecco la soluzione per creare i tuoi contenuti”. È chiaro che chi legge un titolo simile e si trova nella condizione di sentirsi a corto di idee…quanto meno si sofferma e legge il resto dell’oggetto per capire se la comunicazione gli interessa.

Se io avessi scritto: "nuovo articolo della settimana per te", non avrebbe sortito lo stesso effetto, non trovi? 

Assicurati sempre che l’oggetto delle tue email non sia mai lasciato al caso e, prima di scriverlo, chiediti sempre in cosa il contenuto della tua email sarà utile a chi la riceve.


Apri la newsletter con un gancio che spinga ad andare oltre

Tecnicamente il gancio è una frase di apertura che cattura l’attenzione e l’interesse del lettore e lo spinge a leggere di più.

Hai presente quando apri una delle tante email che hai nella casella e la prima riga che leggi ti fa pensare qualcosa tipo: "....e...magari!". Ecco: quella domanda o prima frase in cui ti rivedi e chi ti spinge a volerne sapere di più, è un gancio.

Per aprire la tua newsletter con un gancio (che come parola non mi piace proprio ,ma è la traduzione letterale di hook) ci sono due metodi che funzionano bene. Vediamoli assieme.


1. Apri con una domanda

Aprire con una domanda diretta è piuttosto interessante: indurrà il lettore a pensare alla risposta e chiaramente lo farà sentire subito “tirato in causa“. Le domande migliori sono quelle alle quali lui può rispondere con un grande “SÌ” o nelle quali può rivedersi in qualche modo.

Pensa quindi ad una domanda coerente, che possa introdurre il contenuto della tua email…e il gioco è fatto: Il lettore scorrerà la tua newsletter.


2. Raccontare una storia

Avrai probabilmente sentito dire che lo storytelling è il miglior modo per interessare il proprio pubblico. È anche un ottimo modo per manifestare la tua personalità ed il tuo “tono di voce” nei contenuti.

Pensaci: raccontiamo storie fin da quando siamo capaci di parlare (l’altro giorno Leo è rientrato da scuola e mi ha detto: “sai mamma…all’asilo tutti i miei amici parlavano dei miei capelli nuovi, hanno detto che erano belli…anche le ragazze mi hanno preso per bello” 😅 😂 ).

Entrare nella modalità narrazione di una storia…ti porta inevitabilmente a far uscire la tua voce e a sintonizzarti con chi ti legge.

Ma quando si parla di “raccontare una storia” si intende una storia con un inizio, uno sviluppo ed una fine? Assolutamente no: non è necessario.

Una storia può essere qualsiasi cosa con un tocco di narrazione. Può iniziare con frasi tipo: "È successo che..." o "Immagina che accada...." o ancora "hai presente quando succede...." o frasi del genere. 

Può essere una storia che riguarda te o che riguarda il tuo lettore. Può essere relativa al passato, al presente o al futuro. Può essere veloce come una frase, o più lunga…tutto questo non ha importanza purché sia in qualche maniera una storia.


Una buona newsletter invoglia la lettura

Conoscerai di certo il detto “anche l’occhio vuole la sua parte” …niente di più appropriato in questa circostanza.

Per fare in modo che il tuo pubblico sia invogliato a leggere la tua newsletter è utile che sia presentata in maniera accattivante, ma che soprattutto appaia semplice da leggere. Per questo dovresti evitare di scrivere un testo che appaia come un muro fatto di parole.

Per creare una buona newsletter ed invogliare chi la riceve a leggerla, usa i grassetti per mettere in risalto determinate parti di testo, crea dei paragrafi usando gli spazi, inserisci se necessario un elenco puntato: il tutto per accompagnare chi aprirà la tua email nella lettura, senza scoraggiarlo in partenza.

Includi sempre del valore

Non utilizzare mai la tua newsletter per le “comunicazioni di servizio” o per le promozioni. Assicurati che la newsletter resti un appuntamento che hai con il tuo pubblico ed inserisci sempre delle informazioni che possano essergli utili. Crea un format preciso per la tua newsletter e mantienilo.

Io ad esempio la uso per annunciare il mio contenuto settimanale.

Se hai delle comunicazioni da fare usa un altro giorno e un altro orario. Se usi la newsletter per inviare delle "comunicazioni di servizio" senza includere valore, le persone potrebbero finire per non aprirla più tanto volentieri...e questo di certo inciderebbe sul tasso di apertura. 

Per evitare disguidi riserva all’invio della tua newsletter lo stesso giorno e la stessa ora, con una cadenza periodica ben definita.


Per concludere

La tua newsletter è lo strumento tramite il quale crei e coltivi una relazione con il tuo pubblico. Dagli quindi la giusta importanza e:

  • Inviala con una cadenza regolare, così da creare un appuntamento fisso con il tuo pubblico.
  • Assicurati che appaia chiaramente il tuo nome o il tuo brand come mittente ed evita come la peste un indirizzo di codici e cifre varie.
  • Scegli un oggetto non banale che contenga una promessa desiderabile (implicita o esplicita) e che ti assicuri di evitare il cestino.
  • Inizia il tuo testo facendo una domanda oppure raccontando una storia: in questo modo le tue prime parole saranno un vero gancio per il lettore.
  • Evita i muri di testo ma utilizza spazi, grassetti ed elenchi puntati per invogliare (e facilitare) la lettura.
  • Non usare la newsletter per le “comunicazioni di servizio”, ma assicurati di includere sempre delle informazioni di valore per il tuo pubblico.

Tutti questi suggerimenti contribuiranno ad aumentare il tasso di apertura delle tue email. E se te lo stai domandando…considera che un buon tasso di apertura si aggira tra il 22 ed il 27%.

Fammi sapere se queste informazioni ti sono utili…e per le domande, come sempre, ti aspetto nei commenti! 👇🏼

A presto, 💗

Nejua

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3 commenti su “L’ABC della buona newsletter: consigli pratici per aumentarne il tasso di apertura”

  1. Ho trovato le risposte che cercavo. Come va considerata la scelta invece, di porre una parola del titolo fra parentesi quadre? Quindi il titolo non si dovrebbe mai comporre di una sola parola; perché alcune newsletter che ricevo hanno come titolo una sola parola fra parentesi quadre…ad esempio [Primizie] è una newsletter che informa delle novità sul web marketing…
    Grazie come sempre.

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